giovedì 26 gennaio 2023

Anna, Laura e ...la filosofia!

 


E’ da anni che scorrendo gli avvisi delle conferenze su temi per lo più vicini al mondo classico e filosofico, una punta di desiderio di poter partecipare mi ha spesso preso lo stomaco.

Le varie ed eventuali della vita però mi hanno sempre frenato.

Ma.

Il 2022 è stato un anno fortunato perché mi ha riportato accanto l’amica del cuore del liceo, Laura.

Studiosa a scuola, maniacalmente ordinata, sempre accuratamente vestita, col tempo è diventata una splendida donna, realizzata nella vita a tutto tondo.

Ci troviamo per caso in una cartoleria ed è l’inizio di una rinnovata amicizia dapprima in sordina poi pian piano rispolverata ed ogni volta più familiare.

A volte bisogna perdersi di vista per ritrovarsi meglio di prima!

Un giorno suor Anna Maria delle Paoline, mi gira un invito ad una conferenza sul libro “L’uomo e il divino” di Marìa Zambrano, in cui interverranno Armando Savignano dell’Università di Trieste e curatore dell’opera, Sara Bignotti, responsabile editoriale della casa editrice Morcelliana ed il filosofo Massimo Cacciari, il tutto nella splendida cornice della Chiesa di San Cristo del Centro Saveriano di Brescia.

Immediatamente penso a Laura, l’unica persona tra le mie amicizie che potrebbe apprezzare e che nonostante un impegno, si dà da fare per liberarsi e per  poter partecipare.

Abbiamo entrambe bisogno di rivivere ciò che abbiamo studiato, di approfondire, di ricordare e rianimare concetti, parole, pensieri che almeno personalmente, non ho più potuto coltivare se non in solitaria attraverso la  lettura.

Condividere con qualcuno un sapere, appreso da poco o già sedimentato, permette di sverlarne nuovi aspetti, di comprenderlo ancora meglio e ci arricchisce intellettualmente ed anche spiritualmente.

Ci incontriamo così entrambe “taccate” ed agghindate.

Durante il  tragitto abbiamo consumato l’ossigeno intorno a noi per quante cose ci siamo raccontate, il tutto ad una velocità quasi supersonica perché consapevoli che durante la conferenza non avremmo potuto farlo!

Ammetto che l’intervento più atteso fosse quello di Massimo Cacciari che ha richiamato molta gente all’appuntamento.

Un bell’uomo elegante e piacevole nell’esposizione e comprensibile nonostante l’argomento trattato non fosse proprio leggero.

Partendo dal libro di Marìa Zambrano, acuta filosofa andalusa, si è cercato di ricentrare il ruolo della filosofia che soprattutto in questi ultimi anni, stenta a trovare una giustificazione di fronte alla scienza e alla vita e che si dirige vorticosamente verso un prepotente nichilismo.

Si è parlato della ricerca dell’aletheia come verità che non nega l’ombra ma fa luce, che chiarifica il bosco oscuro, quel luogo di nascondimento che va illuminato col pensiero e con le ragioni del cuore.

Il pathei mathos di Eschilo, la sofferenza eroica dell’uomo, quel pathos che attraverso la parola disvela e rivela.

Dimentichiamo oggi l’infinito mentre la Zambrano cerca di ritornarci, ella desidera giungere ad un sapere dell’anima per poter vedere cosa c’è nell’oscurità, per ridare importanza alla parola come mezzo di chiarezza.

Questi molto in breve i punti toccati durante la conferenza.

Mi sono appuntata anche alcuni nomi citati a me non noti, tra tutti mi è rimasto impresso Antonio Machado, un poeta metafisico spagnolo che andrò sicuramente ad approfondire.

Al termine della conferenza Laura disvela il nostro bosco oscuro e con le parole mette in chiaro un concetto che sento mio..giusto per rimanere sulla lunghezza d’onda della serata.

Ovvero avere le basi scolastiche  per capire anche se non siamo filosofe.

Non ci siamo sentite un attimo fuori posto perché ogni concetto è stato recepito, immagazzinato e ci siamo anche portate a casa qualche nuova nozione.

Siamo tanto effervescenti da comprare il libro e da farcelo autografare da Massimo Cacciari che molto carinamente ci chiede se ci occupiamo di filosofia.

Laura candidamente risponde che siamo due ex liceali e che quella stessa sera saremmo andate a casa con “ le mani piene”.

Detto meglio di così non si poteva!

Ed è proprio così che mi sento, con le mani piene, perché concludo la serata con qualche conoscenza in più e con una condivisione del momento che mi lascia un sorriso stampato sul volto.

Una condivisione non forzata ma apprezzata e compresa fino in fondo.

Io e Laura .

Ci salutiamo con la promessa di ripetere l’esperienza.

mercoledì 16 novembre 2022

Innamorarsi di Parigi, sì!

 E' possibile innamorarsi perdutamente di una città?

Sentirne la mancanza?

Avere un nodo allo stomaco nel sentire una musica che ce la ricorda?

Trasalire quando la si sente nominare?

Sì, è possibile ed accade, anche molto spesso e altrettanto spesso l'oggetto di tanto amore è Lei, Parigi.

 Roma la nostra capitale è la città più bella del mondo, indiscutibilmente ha delle attrattive che non esistono altrove, pensiamo al Colosseo e alle meravigliose antichità romane. 

Venezia, anch'essa  con un'architettura sfarzosa ed un mare che la veste in modo così originale, è unica ed inimitabile.

Per dirne due di città ma l'elenco di bellezze sarebbe molto più lungo.

Eppure Parigi.

Parigi ha qualcosa che altrove non esiste, un'atmosfera o meglio una leggerezza nell'aria che a respirare riempie il cuore.

Ci sarà un motivo se tutti i grandi artisti prima o poi arrivano a Parigi e qui stazionano, producono e muoiono.

Fino ad una decina di anni fa non volevo saperne della Francia nè di Parigi, ero preconcetta sulla abbastanza famosa antipatia dei francesi che alla fine invece trovo esattamente uguali a noi bresciani, i parigini almeno, non saprei altrove.

Perchè il parigino è come noi di Brescia, poca confidenza, sempre di fretta e abbastanza musone.

Che poi qualcuno dice che sono pasticcioni..io direi che sono più pasticceri!

Come disse una volta il mio blasonato concittadino Iginio Massari, la Francia nella preparazione dei dessert è avanti anni luce da noi.

Perchè per l'italiano, il dolce è inscindibile dallo zucchero, per i francesi invece esso non comprende per forza l'edulcorante che  schiavizza il cervello rendendoci drogati.

La frase " non posso fare a meno dei dolci" nasconde una dipendenza da tossico dipendente.

Guarda caso, eliminandoli  e tenendo duro qualche giorno la voglia passa!

Non passa invece il desiderio di rivedere Parigi.

La prima volta in questa città è stata un colpo di fulmine.

E' una sera novembrina , scendiamo dalla Metro  Chatelet Les Halles,  mio marito brontola perchè la RER è troppo spartana, meglio un bel Van della Mercedes,  di solito sono io la "fighetta" ma chissà come quel giorno siamo stranamente "invertiti".

Mi rivedo ancora con valigiona alla mano che percorro alcuni metri nel grigiore dei sotterranei metropolitani, poi salgo le scale ed il mio naso volto all'insù spunta per la prima volta sotto le facciate in ardesia dei palazzi parigini.

Mi rapisce l'eleganza degli edifici ma non solo, c'è una perfezione composta ed al contempo rilassata nelle geometrie che li fa sembrare donne bellissime che non hanno bisogno di trucco nè imbellettamenti perchè il loro essere E', esiste senza bisogno di conferme. 

Un sorriso ebete si allarga sul mio viso, lo sento, viene da dentro, viene dal cuore, mi pervade e con esso la beatitudine e la sorpresa di un amore improvviso ed inaspettato.

Un amore che non si spegnerà negli anni avvenire ma che crescerà e che  mi regalerà emozioni e felicità senza un fine.

Ascoltando Arabesque di Debussy...















venerdì 11 novembre 2022

Il potere dello stomaco, varie ed eventuali.


La psicosomatica dello stomaco.
Dopo l'ennesimo problema di acidità, stamattina ho digitato questa frase di cui sopra.
Evitare situazioni o persone che ci sono indigeste.
Se tale organo soffre è perchè nel nostro contenitore vita ci abbiamo messo delle cose che non ci piacciono, che mal sopportiamo, insomma mandiamo giù bocconi amari.
Invece bisogna che riempiamo la nostra esistenza di situazioni e di persone che amiamo e che ci fanno stare bene.
Per me che sono certa che tutto parta dall'alimentazione, che tra l'altro curo maniacalmente , è un affronto capitolare al mal di stomaco.
Senza dilungarmi troppo in spiegazioni è per questo che scrivo.
Abbiamo tutti un sogno nel cassetto, qualcosa di legato a noi soli, al nostro desiderio di autoaffermazione.
Il mio è scrivere un libro.
Il timore è che non ne sia capace  ma vedo che pubblicano libri anche carciofi sgrammaticati perchè non io?
Poi mi è venuto in mente che esiste il mio blog, tanto carino e ben fatto ( per me sola), che ho pensato perchè non emulare  Charles Dickens che sotto il nickname di Boz, scrisse i suoi romanzi a puntate? 
Charles Dickens, l'uomo vittoriano che ha salvato gli inglesi dalla depressione con le sue storie a lieto fine e che ha salvato me durante i pochi anni di università che ho frequentato...scegliendo Legge invece di Lettere ho  decretato la fine anticipata della mia carriera scolastica.
Il potere dei libri... leggere i suoi scritti ha rafforzato in me il desiderio di riscatto dalle tristezze e dagli episodi difficili della vita.
Quando me ne capita uno io ci devo sempre per forza vedere qualcosa di buono ma soprattutto devo vedere la luce in fondo al tunnel.
Un po' devo ringraziare anche Eleanor H. Porter che con Pollyanna ha rincuorato il mio cuore di bambina segregata in un clima di paura da mio padre.
Non per cattiveria sua ma perchè è fatto così, aggressivo e prepotente ha influenzato la vita mia e di  mia sorella e ha lasciato dei buchi neri nella nostra autostima.
Forse è da lì che parte tutto.
Devo volermi bene e spesso non lo faccio.
Sono molto migliorata negli anni, ho fatto sedute by myself di psicoanalisi e anche una breve da una psicologa  per la fobia di guidare in galleria ed autostrada. 
Però ancora non penso abbastanza al mio benessere perchè mi pare di essere egoista ad occuparmi di ciò che mi piace.
Oggi invece mi sono detta basta.
Scrivo e punto.
Quello che mi viene in mente e quello che mi emoziona.
Voglio sentirmi flaneur della scrittura, girovagare tra le parole e le emozioni così come faccio con mio marito quando cammino per la strada a Parigi la mia città del cuore...









martedì 19 agosto 2014

Temù scopre la musica di eccellenza.


La montagna in estate... l'apice del relax per qualcuno o della noia per altri.
Personalmente amo tutto di un soggiorno alpino, l'aria frizzante, lo scricchiolio dei rami nei boschi, il profumo delle piante, la danza dei colori della natura e soprattutto il silenzio assoluto dell'alta montagna.
Quel silenzio che può assordare, che paradossalmente riempie il proprio udito interiore, che schiaccia le urla delle folle cittadine.
Quando ci si siede su una cima e pare di stare allo zenit del mondo la prima cosa che si fa è guardare giù, la seconda è respirare a pieni polmoni e la terza è ascoltare il nulla ed al tempo stesso il tutto, della montagna.
In questa disposizione d'animo può nascere e generalmente nasce, il desiderio di ascoltare solo cose belle, perfette, delicate e purgate da artificiose falsità.
Un soprano ed un pianoforte che l'accompagna per esempio.
Perchè no?
In una angolo di Val Camonica, là in alto, in un dove che spesso ci si dimentica esista, qualcuno , Oreste Pasina , fresca ma convinta matricola del Consiglio Comunale di Temù decide di pennellare le vie del paese con l'arte e decide di farlo con la musica.
Tre sono le serate organizzate, giovedì 14 Agosto un concerto per il violino di Massimo Martini, il violoncello di Ulrike Hoffman ed il pianoforte di Caterina Pagani.
Il 15 Agosto il soprano Cristina Piperno accompagnata da Caterina Pagani ed il 16 Agosto un trio jazz capitanato dall'artista internazionale Emanuele Segre, alla chitarra.
Artisti di fama internazionale quindi che hanno regalato ad una Temù non abituata a tanto lustro, momenti di gloria artistica.
La serata di cui posso dare un resoconto perchè vissuta in prima persona è quella del 15 agosto che si è svolta in Chiesa Parrocchiale, purtroppo il freddo ha rattrappito la buona volontà di Oreste Pasina che l'aveva collocata nella suggestiva ed intima piazzetta vecchia del paese.

Numeroso il pubblico tra cui ho scorto furtivamente il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, anch'egli vestito di giacca a vento per l'insolita temperatura estiva.
All'interno del luogo sacro un tepore ci ha avvolto, tra i banchi il brusio è serpeggiato nel mentre il pubblico prendeva posto.
Sui visi ho potuto scorgere curiosità per questo evento così diverso dai soliti organizzati dal Comune ma che è stato abbracciato con calore da tutti.
Dopo qualche parola degli organizzatori si è "alzato il sipario".
Entrano pianista e soprano.
Caterina Pagani al pianoforte, diplomata al conservatorio Verdi di Milano, specializzata presso le Accademie di Firenze ed Imola, svolge un'intensa attività concertistica nazionale ed estera sia come solista sia in formazione camieristica.
Caterina, viso dolce e corporatura minuta, ha dita delicate quanto le intenzioni, consapevole di dover accompagnare e quindi ritmare in punta di piedi una voce potente.
Cristina Piperno attrice di una carriera brillante ed in crescita.
E' romana, si diploma in pianoforte, composizione organistica ed in canto col massimo dei voti.
Ha calcato le scene di teatri italiani rinomati come il San Carlo di Napoli, l'Opera di Roma e l'Arena di Verona per citarne solo alcuni.
In campo internazionale ricordiamo il recente debutto trionfale a Seoul a fianco del tenore Nicola Martinucci nei panni della principessa Turandot.

Ha occhi dolci ma intensi che seguono una voce strepitosa.
Attento il pubblico la segue passare dalle raccolte arie di Bellini e Faurè  a Puccini con cui prende per mano la Tosca e la Madama Butterfly, gioca con "La Danza" di Rossini e si intrattiene con i più contemporanei "Summertime" ed " A little bit in love" per poi farsi accarezzare dal sole del Sud Italia con "Torna a Surriento".
Dopo uno scroscio di applausi sentiti il bis è d'uopo e sono convinta che solo per non voler risultare invadenti gli spettatori non ne abbiano chiesto un secondo.
La soprano Piperno ha emozionato con una voce potente, pulita e disarmante nella sua perfezione.
Come dicevamo nell'incipit di questo "racconto" il silenzio riempie ma quando quest'ultimo viene colmato da un suono armonioso, equilibrato ed "eletto"  ci troviamo ad assistere alla nascita ed allo svolgimento di una poesia, in musica in questo caso.

Iniziative tali arricchiscono le comunità, le persone, i sensi ed i cuori perchè l'arte in ogni sua declinazione si occupa solo del bello di cui tutti abbiamo bisogno, i nostri occhi desiderano i colori in armonia, il nostro tatto il velluto più liscio,  le nostre orecchie i suoni migliori.
Ringraziamo chi come Cristina e Caterina trasmettono l'eccellenza e chi come Oreste ha reso possibile dare lustro ad una serata a Temù nella fredda estate 2014.



venerdì 18 luglio 2014

"50’s Revival, Vintage day for Vintage People"


Capita a tutti ogni tanto di desiderare di vivere in un’altra epoca o altrove, immersi in atmosfere un pochino frivole.
E’ quasi un bisogno biologico quello di vestirsi di un mondo alternativo per riscoprire l’allegria ed il sapore frizzante di una nuova avventura.
Ramona Iotti di Mood Event & Communication e Silvia Catellani Event e Wedding planner hanno costruito un evento che riproponesse una realtà lontana e vintage e soddisfasse la voglia di uscire dagli schemi che latita in ognuno di noi.
Come nelle fiabe russe in cui si racconta che “ la notte porta consiglio” così nella fiaba di Ramona è il sonno che tramite il sogno le dà la soluzione dell’evento: rivivere gli anni ‘50.
Chi non si è immedesimato nelle vicende della famiglia Cunnigham di Happy Days e quale donna non ha desiderato almeno una volta di fare una giravolta con quelle stupende ed ampie gonne delle pin up?
Tutto questo si è avverato  l’11 Maggio 2014 grazie all’evento “50’s Revival, Vintage day for Vintage People”, il tutto si è svolto in una location molto azzeccata, l’America Graffiti-Parma Retail.
Dress code naturalmente in stile per immedesimarsi al meglio.
Il ristorante per un pomeriggio è stato il palcoscenico di uno spettacolo vintage colorato ed allegro.
Pin up dancers hanno rapito il pubblico con briosi balli anni ’50  coinvolgendolo in un battimani ritmato ed ondeggiante, esibizioni di rock and roll hanno scatenato i partecipanti.
La danza si è intervallata a sfilate di sensuali donne vintage abbigliate in modo femminile e semplice le cui capigliature sono state reinventate in accordo con il tema della serata dalla Hair Stylist Lina Giambertone.
Lunghe trecce e fascette fra i capelli hanno dato quel tocco in più di America ai loro costumi.
Per l’occasione la fotografa Cristina Maestri esperta in Pin Up Style, ha improntato un set fotografico per immortalare con pose ed accessori anni ‘50 questi momenti spumeggianti e nostalgici al tempo stesso ed un contest fotografico tra le partecipanti pin up ha surriscaldato l’aria con una competizione simpatica ed originale.
Il pomeriggio dell’11 Maggio l’obbiettivo è stato pienamente raggiunto, Ramona e Silvia hanno plasmato un evento alla fine ben riuscito e coerente con i propri presupposti.
Queste due giovani compagne di corso ai tempi di Ewe Events, si sono prese per mano per realizzare attraverso il proprio sogno anche quello di molti altri, entrare in una macchina del tempo e catapultarsi in un’America anni ’50 che quindi, per un pomeriggio è rivissuta all’America Graffiti.
Come è intuibile non tutto è così semplice come può sembrare all’occhio di chi ne ha goduto solo il risultato, nel backstage di un successo ci sono tanto impegno e molte difficoltà.
Ramona e Silvia insieme hanno vissuto l’euforia della fase inziale, quella in cui tutto sembra possibile ed avverabile, la delusione del work in progress per mancate conferme di adesioni, la soddisfazione per aver risolto i problemi e gli intoppi, l’ansia degli ultimi giorni, la frenesia organizzativa. Insieme hanno gioito l’11 Maggio quando ogni tassello si è incastrato alla perfezione dando vita ad un puzzle completo e logico.
Così un’America anni ’50 ha riempito occhi e sensi dei partecipanti divertendoli e strappandoli per un pomeriggio alla monotonia del 2014.
Per Ramona e Silvia chiudere la porta dell’America Graffiti a fine evento è stato come uscire da un film con nel cuore un ricordo magico e con la certezza di essere state una squadra vincente.

Mood di Ramona Iotti
Event & Wedding
Personal Shopper&Stylist
Communication
+39 340 855 09 18

Silvia Catellani
Event & Wedding Planner
+39 333 840 86 42 

Ewe Events di Stefania Chiarini
Via Rubini, 12 Parma
chiarini.stefania@alice.it
www.ewevents.it
+39 339 540 24 04 

American Graffiti
Parma Retail in Strada Burla-S.P.72

Hair Sylist Lina Giambertone-prodotti Debel

Fotografa Cristina Maestri

giovedì 10 aprile 2014

27 Marzo 2014…metti un” Pomeriggio con la wedding planner”.


Metti un atelier raffinato ed arioso in un palazzo antico, metti degli abiti da sposa, aggiungi delle donne che cinguettano  ed il calore di una wedding planner di eccezione supportata da tante collaboratrici ed otterrai un “Pomeriggio con la wedding planner” presso En Blanc di piazza Borromeo a Milano .
Quando Stefania Chiarini si muove qualcosa di speciale sta per accadere, lo si intende dall’aria, è frizzante e pizzica piacevolmente il naso.
E con lei la sua ciurma, donne briose e pronte come suffragette per la loro causa, in questo caso più felice e romantica, dare supporto e spunti utili alle future sposine.
Quale donna non desidera essere in quel giorno la sposa migliore in eleganza, stile, portamento ed aplomb? Quante domande si pone una sposa su come sorridere, camminare , ringraziare e quante delle  risposte che si darà potranno soddisfarla?
Le  rimarrà il dubbio di non fare la cosa giusta  e soltanto grazie ad una wedding planner riuscirà ad appianare ogni ruga nel proprio progetto.
In un pomeriggio Stefania e le Ewe girls hanno dispensato pillole di bon ton, dalla camminata perfetta con indosso l’abito a come tenere il bouquet, alla posizione del papà nel tragitto verso l’altare, a dove sedersi, ai consigli per le mamme delle sposine.
Sono state svelate le tendenze di quest’anno sui colori degli abiti da cerimonia ed anche lo stile ed il look non sono passati indenni da qualche tiratina di orecchi.
Accorgimenti su qualche particolare rendono più armoniosa la personalità del  proprio modo di proporsi, rendendo più forte la propria autostima e di conseguenza più luminoso il sorriso di quel giorno.
Le future spose accorse all’incontro hanno goduto di una chiacchierata e sono entrate in sintonia con le wedding planner , si è creata quell’atmosfera magica e briosa che solo le donne sanno far nascere quando si incontrano per parlare di qualcosa di speciale.
Ciliegina sulla torta le spose di En Blanc hanno riprovato il loro abito per avere l’approvazione delle wedding planner e con commozione l’hanno ottenuta.
Brindando durante il rinfresco offerto da Caterina di EnBlanc le partecipanti si sono salutate con molti meno dubbi e qualche amica in più.

venerdì 4 aprile 2014

"Backstage a Castello"


Se penso ad un alveare l’immagine che mi appare nella mente è quella di tante api che ronzano operose intorno alla propria dimora, che con un brusio incessante lavorano instancabili come in un balletto di Cajkovskij.
Tale deve essere apparso il Castello di Compiano il 24 Marzo agli occhi dei tanti curiosi che sono accorsi per godersi il “Backstage a Castello” .
Compiano, sugli Appennini parmensi, fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia.
Il suo Castello, probabilmente del IX Secolo, palleggiato tra varie famiglie tra cui i Malaspina e ceduto in ultimo dalla Marchesa Raimondi Gambarotta al Comune, è oggi un relais a 4 stelle e sede di tre musei, il massonico, l’enogastronomico e le stanze della marchesa.
In questa cornice dal sapore antico si è svolto il “Backstage a Castello” fortemente voluto da Luca Tedesco di Eventive di Borgo Taro.
Ewe Events di Stefania Chiarini maestra a suo tempo di Luca, lo ha spalleggiato in questa avventura .
Il format che hanno proposto è un’intelligente novità; parlando di fiera degli sposi vengono in mente gli stands e i piedi che dolgono dopo qualche kilometro passato a guardarsi in giro curiosando da puri spettatori.
Per questa occasione invece, chi ha visitato il Castello ha partecipato attivamente alla riuscita delle fiera perché ha avuto modo di andare oltre la semplice “ occhiata” ai prodotti, chi c’è stato ha potuto interagire con gli espositori e godere per qualche ora delle novità proposte, ha potuto provare, indossare, assaggiare e comprendere appieno ogni realtà ed oggetto.
Una stanza è stata dedicata ai più piccoli per far divertire anche loro e per dar modo ai genitori di godersi con più calma la giornata.
Stefania e le sue ragazze hanno tenuto seminari sul grande giorno dispensando consigli mirati da wedding planner, hanno guidato i loro ospiti sulla strada del bon ton ed hanno lanciato chicche di stile  da esperte personal shopper.
Modelli e modelle sono scesi dalla passerella per mescolarsi ai visitatori per giocare e scherzare con loro per poi concludere con una sfilata sui generis.
Ogni stilista ha fatto sfilare i propri pupilli senza un continuum tra un abito e l’altro in modo da stupire ogni momento la platea .
Al termine  invece la tradizionale e sempre emozionante comparsa dello stilista per ricevere i meritati applausi.

Il Castello è diventato per un giorno un’officina di sperimentazione, di gioco, di interazione tra persone, un workshop  accessibile a tutti.

Il visitatore si è sentito protagonista e parte viva ed attiva di un artigianato brulicante di idee per il matrimonio e  non solo, dall’oggettistica al make up, dagli abiti ai gioielli ed accessori, dai fiori alle fotografie.

Tutti si sono messi  “in gioco” per far divertire e far recepire lo spirito goliardico ed “ educativo” dell’evento.
Il format ha avuto successo e l’evento verrà riproposto anche l’anno prossimo.
Sarà un piacere rivedere Eventive ed Ewe Event collaborare per  misurarsi con nuove sfide.

 
Eventive Event & Wedding
www.eventive.it
 luka.tedesco@gmail.com
 (+39) 333 17 24 940

Ewe Events di Stefania Chiarini
chiarini.stefania@alice.it
www.ewevents.it
+39 339 540 24 04

www.backstageacastello.it