giovedì 26 gennaio 2023

Anna, Laura e ...la filosofia!

 


E’ da anni che scorrendo gli avvisi delle conferenze su temi per lo più vicini al mondo classico e filosofico, una punta di desiderio di poter partecipare mi ha spesso preso lo stomaco.

Le varie ed eventuali della vita però mi hanno sempre frenato.

Ma.

Il 2022 è stato un anno fortunato perché mi ha riportato accanto l’amica del cuore del liceo, Laura.

Studiosa a scuola, maniacalmente ordinata, sempre accuratamente vestita, col tempo è diventata una splendida donna, realizzata nella vita a tutto tondo.

Ci troviamo per caso in una cartoleria ed è l’inizio di una rinnovata amicizia dapprima in sordina poi pian piano rispolverata ed ogni volta più familiare.

A volte bisogna perdersi di vista per ritrovarsi meglio di prima!

Un giorno suor Anna Maria delle Paoline, mi gira un invito ad una conferenza sul libro “L’uomo e il divino” di Marìa Zambrano, in cui interverranno Armando Savignano dell’Università di Trieste e curatore dell’opera, Sara Bignotti, responsabile editoriale della casa editrice Morcelliana ed il filosofo Massimo Cacciari, il tutto nella splendida cornice della Chiesa di San Cristo del Centro Saveriano di Brescia.

Immediatamente penso a Laura, l’unica persona tra le mie amicizie che potrebbe apprezzare e che nonostante un impegno, si dà da fare per liberarsi e per  poter partecipare.

Abbiamo entrambe bisogno di rivivere ciò che abbiamo studiato, di approfondire, di ricordare e rianimare concetti, parole, pensieri che almeno personalmente, non ho più potuto coltivare se non in solitaria attraverso la  lettura.

Condividere con qualcuno un sapere, appreso da poco o già sedimentato, permette di sverlarne nuovi aspetti, di comprenderlo ancora meglio e ci arricchisce intellettualmente ed anche spiritualmente.

Ci incontriamo così entrambe “taccate” ed agghindate.

Durante il  tragitto abbiamo consumato l’ossigeno intorno a noi per quante cose ci siamo raccontate, il tutto ad una velocità quasi supersonica perché consapevoli che durante la conferenza non avremmo potuto farlo!

Ammetto che l’intervento più atteso fosse quello di Massimo Cacciari che ha richiamato molta gente all’appuntamento.

Un bell’uomo elegante e piacevole nell’esposizione e comprensibile nonostante l’argomento trattato non fosse proprio leggero.

Partendo dal libro di Marìa Zambrano, acuta filosofa andalusa, si è cercato di ricentrare il ruolo della filosofia che soprattutto in questi ultimi anni, stenta a trovare una giustificazione di fronte alla scienza e alla vita e che si dirige vorticosamente verso un prepotente nichilismo.

Si è parlato della ricerca dell’aletheia come verità che non nega l’ombra ma fa luce, che chiarifica il bosco oscuro, quel luogo di nascondimento che va illuminato col pensiero e con le ragioni del cuore.

Il pathei mathos di Eschilo, la sofferenza eroica dell’uomo, quel pathos che attraverso la parola disvela e rivela.

Dimentichiamo oggi l’infinito mentre la Zambrano cerca di ritornarci, ella desidera giungere ad un sapere dell’anima per poter vedere cosa c’è nell’oscurità, per ridare importanza alla parola come mezzo di chiarezza.

Questi molto in breve i punti toccati durante la conferenza.

Mi sono appuntata anche alcuni nomi citati a me non noti, tra tutti mi è rimasto impresso Antonio Machado, un poeta metafisico spagnolo che andrò sicuramente ad approfondire.

Al termine della conferenza Laura disvela il nostro bosco oscuro e con le parole mette in chiaro un concetto che sento mio..giusto per rimanere sulla lunghezza d’onda della serata.

Ovvero avere le basi scolastiche  per capire anche se non siamo filosofe.

Non ci siamo sentite un attimo fuori posto perché ogni concetto è stato recepito, immagazzinato e ci siamo anche portate a casa qualche nuova nozione.

Siamo tanto effervescenti da comprare il libro e da farcelo autografare da Massimo Cacciari che molto carinamente ci chiede se ci occupiamo di filosofia.

Laura candidamente risponde che siamo due ex liceali e che quella stessa sera saremmo andate a casa con “ le mani piene”.

Detto meglio di così non si poteva!

Ed è proprio così che mi sento, con le mani piene, perché concludo la serata con qualche conoscenza in più e con una condivisione del momento che mi lascia un sorriso stampato sul volto.

Una condivisione non forzata ma apprezzata e compresa fino in fondo.

Io e Laura .

Ci salutiamo con la promessa di ripetere l’esperienza.

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