Non esiste un momento esatto in cui Stefania sia diventata organizzatrice
di eventi
Lo è semplicemente sempre stata.
Ha una dote naturale che già spicca quando da piccola
organizza festine con i compagni di classe.
Oggi è titolare di Ewe Events, wedding planner, personal shopper ed organizzatrice
di eventi.
Figure che sfumano l’una nell’altra e che si alimentano a
vicenda.
Alla domanda se si senta più l’una o l’altra di queste cose
mi risponde “ Mi sento io”.
Coincidenza assoluta di intenti e di cuore!
Dietro l’impresa Ewe è ben chiara la sagoma di una persona
che ha una personalità pulsante, completa di tutti quei valori a cui oggi
spesso non si fa più cenno.
Bresciana, laureata in Scienze della Comunicazione a Parma e
giornalista al Corriere della Sera, Stefania sceglie nuovamente Parma per
avviare la sua professione nel mondo degli eventi perché città a portata di
relazione umana.
Ci spiega meglio la figura della wedding
planner.
Molto diffusa negli
Stati Uniti, è proposta in Italia da programmi televisivi che per motivi di
marketing ne distorcono un po’ i compiti e la visione.
“Io”, dice “non porto i fiori sul tavolo dei commensali ma
affianco gli sposi dall’inizio alla fine della loro avventura.
Stendo una meticolosa tabella di marcia che regga
l’impalcatura del matrimonio e dirigo i collaboratori a cui mi appoggio che
curano fattivamente la parte operativa.
Mio compito è indirizzare al meglio gli sposi nelle loro
scelte e per tutto il periodo in cui li seguo divento per loro confidente ed
amica.”
E a chi le chiede come reggerà la tensione del fatidico
giorno risponde che “ in realtà quello è il momento meno stressante perché tutto è già
stato fatto prima e a me non resta che godermi lo spettacolo”
Chiedo a Stefania se, come la sposa, viva l’incubo che quel
giorno qualcosa vada storto.
“ Avere incubi vuol dire essere consapevoli che un sassolino
nella scarpa c’è.
Io non ne ho perché tutto è preparato ed
organizzato con razionalità e logica e
da perfezionista come sono ho sempre un piano B per gli imprevisti.”
Per essere wedding planner bisogna avere anche una solida preparazione da
personal shopper, una figura che si offre ad un ampio ventaglio di
interpretazioni.
Richiestissima dai russi per il proprio shopping, Stefania viene
arruolata anche da aziende per la scelta della regalistica per grossi clienti e manager.
I negozi la
ingaggiano per allestire feste ed eventi a cui darà un dress code appropriato
mentre qualcuno le si affida semplicemente perchè desideroso di un restyling di
se stesso.
Per essere tutto questo Stefania non si è improvvisata ma ha
una lunga preparazione alle spalle e vanta un bagaglio culturale importante che
spazia dall’arte alla storia della moda.
Parla tre lingue, l’inglese, il francese ed il tedesco.
Si tiene costantemente informata su tutto, suoi strumenti
sono internet, riviste di moda e di attualità, blog, pagine di giornali, titoli
di libri, di film, materiale che nel tempo va a ripescare per calamitare idee
per nuovi allestimenti
In questo lavoro la curiosità e la fantasia abbinati ad una
capacità organizzativa non indifferente sono collanti fondamentali per realizzare un
puzzle perfetto.
Un punto su cui batte molto Stefania è la formazione di
altre ragazze che seguano le sue orme.
Durante la settimana ed il week end tiene corsi oltre che di
lingua anche per la formazione di nuove professioniste.
“Non credo alla concorrenza ma anzi alla collaborazione.
Alcune delle mie ragazze hanno aperto nelle rispettive città
delle agenzie con il mio brand, ne sta
quindi nascendo un franchising
tutto spontaneo”
In Italia non ci sono albi per questa professione e
purtroppo persone che si improvvisano in questo lavoro, fanno cattiva pubblicità
ad una figura che a causa di ciò viene capita in modo spesso superficiale.
E’ quindi bene diffondere maggiore informazione anche sul
compenso di queste professioniste per chiarire che questo è un servizio
accessibile a tutti.
Con tanta semplicità e concretezza Stefania mi spiega che è la wedding planner che si deve ritagliare il proprio salario dal badget che gli
sposi le danno.
Grazie agli sconti dei propri fornitori fa risparmiare i
suoi clienti e si ripaga.
Inoltre lavora per provvigioni che non vanno oltre il 10
percento seguendo un’etica ferrea che è alla base di ogni sua scelta
lavorativa.
Le giornate di Stefania non finiscono mai, inizia a lavorare
alle 9 del mattino e si ferma alle 9 della sera, 7 giorni su 7.
Le chiedo se mangia….”si di fretta tra un appuntamento e l’altro!”
.
Eppure quello che mi ripete più volte è quanto questo lavoro
l’appassioni, quanto la soddisfazione di un
cliente o di una corsista la riempiano di gioia.
“Amo vedere le persone felici” questa è la prima cosa che mi
dice quando partiamo con l’intervista e il tono con cui lo dice è carico,
pieno, vibrante.
Trasmette la passione e con essa tutta una serie di motivi
intuibili dal cuore per cui ha scelto questo lavoro.
Da brava artigiana del matrimonio e degli eventi Stefania
cuce i sogni delle persone e come un abito perfetto li fa indossare ai suoi
clienti.
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